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* le tracce GPX sono sviluppate a livello amatoriale e non sono testate.
L’itinerario panoramico da Bagnella a Nonio attraversa numerosi punti d’interesse tra i paesaggi del Cusio. Il percorso costeggia il torrente Fiumetta e raggiunge il Monte Zuoli sulla vetta del quale sono custodite importanti testimonianze preistoriche. Quest’area sopraelevata offre una vista panoramica sull’intero lago d’Orta ed è in questo particolare e suggestivo luogo che si trovano una roccia affiorante con ben 20 coppelle di varie dimensioni e lo scivolo della fertilità. Il rito dello scivolamento era legato al culto della Dea Madre, una credenza che ha origini nel Neolitico, secondo la quale alle donne che scivolavano su queste grandi pietre veniva fatto dono della fecondità.
L’itinerario prosegue verso il borgo di Brolo che mostra in ogni sua via la sua antica identità di “paese dei gatti”. Brolo, nel '700, era frazione del comune di Nonio. Volendo fortemente la propria indipendenza decise di erigere una nuova chiesa, il simbolo e la condizione senza la quale il piccolo paese non avrebbe potuto sperare nell'indipendenza amministrativa. Gli abitanti di Nonio, con un pizzico di orgoglio, ritenevano così improbabile che i Brolesi potessero costruire con le loro forze (economiche) una nuova parrocchia che coniarono il motto: “Quand al vien parrocchia Brol, al ratt metarà su al friol", ossia Quando Brolo diventerà parrocchia, il topo si metterà il mantello.
Ci vollero 10 anni, ma nel 1767 a Brolo si inaugurò la nuova chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate. E i Brolesi che ricordavano bene la canzonatura dei noniesi, pare che nottetempo si siano divertiti ad attaccare dei topi vestiti con dei piccoli mantelli sulle porte delle case di coloro che maggiormente li avevano derisi. Da questo episodio, al limite tra la storia e la leggenda, Brolo divenne il paese dei gatti!
L’itinerario prosegue poi costeggiando il Monte Cregno, passando per i laghetti di Nonio ed un masso erratico fino a raggiungere l’abitato di Nonio e poi la frazione di Oira. Da qui il sentiero scende verso il lago d’Orta offrendo numerosi scorci sull’intero bacino del lago, la vicina Omegna e la vetta del Mottarone.