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* le tracce GPX sono sviluppate a livello amatoriale e non sono testate.
L’itinerario si sviluppa tra gli alpeggi di Sovazza affacciati sulla Valle dell’Agogna e disposti armoniosamente sulle soleggiate pendici del Monte Cornaggia.
Il territorio di Armeno, rispetto al resto del Cusio, è stato quello che maggiormente ha basato la propria economia sull’attività dell’alpeggio, tanto che se ne contano addirittura un centinaio, alcuni dei quali ammodernati e ancora oggi utilizzati. Molto spesso i nomi di questi alpeggi sono legati al proprietario di un dato periodo storico, attribuendo all’alpe il cognome dello stesso, come l’Alpe De Gaudenzi, o il soprannome, come l’Alpe Dal Biund. In altri casi il nome dell’alpe è legato alle caratteristiche del luogo in cui è situato, come l’Alpe della Fontana. Questi luoghi raccontano la vita di una comunità che si è adattata al territorio e con il quale ha saputo rispettosamente coesistere legando ad esso la sussistenza di intere famiglie.
Lungo il percorso sono numerosi i punti panoramici dai quali è possibile ammirare il piccolo borgo di Coiromonte, la catena del Monte Rosa ed il Mottarone, con le caratteristiche “tre montagnette” del Monte Falò.
A valle si incontra, inoltre, la Preja Grossa (pietra grossa), un masso erratico con coppelle. Spesso in epoca romana e preromana le popolazioni erano solite fare incisioni proprio su questi enormi massi. Sul significato di questi segni si è a lungo discusso senza raggiungere però un punto di vista univoco e lasciando aperte diverse letture, come nel caso della Preja Grossa di Sovazza che, trovandosi in un’area da sempre dedita all’allevamento, porta i segni di quelli che potrebbero essere stati dei riti propiziatori per le attività agropastorali. Si ipotizza, in questo caso, che questo genere di incisioni servisse durante i riti per invocare o per far cessare la pioggia.