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* le tracce GPX sono sviluppate a livello amatoriale e non sono testate.
L’itinerario ha inizio dalla stazione di Malesco lungo la linea Domodossola-Locarno della centenaria Ferrovia Vigezzina-Centovalli. L’escursione ad anello attraversa il borgo vigezzino, raggiunge la cascata del Loana e si snoda lungo il corso del torrente Loana, nell’omonima valle, attraverso larghi sentieri immersi nei boschi.
La val Loana è stata caratterizzata dalla presenza di numerosi alpeggi, alcuni privati altri comunali, questi ultimi venivano usati dalle bògie, ossia le mandrie collettive che venivano formate dalla comunità di Malesco proprio allo scopo di sfruttare i pascoli comunali di alta montagna. Ciò era possibile in quanto il paese era sapientemente organizzato secondo una democrazia diretta, la quale prevedeva che ogni “Vicino”, ossia ogni capo delle famiglie originarie del paese, metteva sé stesso a servizio della collettività e la stessa veniva quindi trattata come una grande famiglia.
Oltre ai pascoli e ai prati da sfalcio la Val Loana è da sempre caratterizzata da grandi faggete che, un tempo, fornivano legname da costruzione. Il legname veniva tagliato e condotto per flottazione attraverso il torrente Loana fino alla piana di Vigezzo, poi lungo il Melezzo verso il fiume Toce. I tronchi scortecciati e ripuliti assumevano il nome di borre e venivano inizialmente lasciati trasportare dalla corrente e dalle buzze naturali, che erano frequenti in primavera grazie alle abbondanti piogge e allo scioglimento dei ghiacciai. Questa pratica, oltre ad essere molto pericolosa, provocava enormi danni agli argini, così nel ‘700 si introdussero le serre ossia delle dighe temporanee che in modo controllato erano in grado di accrescere la portata del torrente per trasportare a valle il legname. Lungo il torrente Loana sono visibili gli intagli nelle pareti rocciose che servivano ad alloggiare le travi, le quali costituivano la serra. Le faggete della Val Loana erano così rinomate e preziose che i feudatari dell’Alto Novarese, i Borromeo, ingiunsero nel 1627 la consegna del legname per la costruzione delle loro residenze all’isola Bella e all’isola Madre, ma la comunità di Malesco, forte della sua autonomia e del potere della Vicinanza, rifiutò!