La breve escursione ha inizio dal lungolago di Feriolo, dove un cartello racconta del disastro avvenuto il 15 marzo 1867. “La Voce”, il giornale locale, riporta che le acque del Lago Maggiore hanno inghiottito alcune abitazioni, un tratto di strada e alcuni abitanti del paese. La causa è probabilmente da attribuire ad un insieme di fattori tra cui la costruzione delle case a ridosso della riva, la costante sollecitazione del sottosuolo a causa delle mine delle cave di granito e la costruzione del nuovo imbarcadero (Su YouTube è visibile il video che mostra i resti delle case sommerse dalle acque del lago).
Il percorso prosegue poi in salita verso il sentiero e la mulattiera lastricata che portano alla torre di avvistamento di Feriolo.
La Torraccia faceva parte di un triangolo di fortilizi che, con Suna e Mergozzo, dominavano il Montorfano e l’ingresso alla Piana del Toce, un tempo importante nodo di comunicazione.
Come questa esistono altri esempi di torri di avvistamento, come la Torre di Battiggio e le Torri di Premia e Crodo, deputate alla difesa dei territori Ossolani.
La Torre di Feriolo, che raggiunge i 9mt di altezza, è stata realizzata in granito bianco e rosa. Fu ristrutturata nel 1400 da Ludovico il Moro, venne utilizzata dall’esercito Napoleonico e anche durante la Prima guerra mondiale.