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* le tracce GPX sono sviluppate a livello amatoriale e non sono testate.
L’itinerario attraversa due nuclei abitati della Valle Divedro: Trasquera e la sua frazione Bugliaga, posti su due altopiani a mezzacosta sul versante del Monte Teggiolo, stretto tra la Val Cairasca e il confine svizzero. Questo ripido versante è diviso da un profondo solco eroso dal Rio Gurva (chiamato anche Ri), i due lembi di terra sono oggi uniti in due punti attraverso il ponte del Diavolo (carrabile) e il ponte del Diavolino (pedonale). Due capolavori d’ingegneria e audacia, uno nato per necessità di collegamento e scambio, l’altro figlio di un tempo in cui l’ingegno italiano e la volontà di apportare innovazioni e splendore alla patria spingevano le amministrazioni a realizzare grandiose opere d’ingegneria. Due strutture che si guardano e corrono parallele: verso valle il ponte del Diavolino, già presente nel 1300 poi ricostruito nel 1681, ad un’altezza di circa 30 mt, oggi privo delle sponde laterali; verso monte il ponte del Diavolo inaugurato il 27 settembre 1880, con una sola campata in conci di pietra lunga 34 mt, ad un’altezza di circa 100 mt. Quest’ultimo descritto dai giornali dell’epoca come una vera e propria opera d’arte, “vera forza d’ingegno e di tenace volontà”, che proprio a causa della sua arditezza fu impossibile prevederne la complessità e l’impegno economico. Tanto che il costruttore, l’impresario Giovanni Mattasoglio, morì suicida gettandosi nel Toce impossibilitato a proseguire nell’opera con la sola retribuzione prevista dal comune. Il costo finale dell’opera, infatti, ammontò a quasi tre volte il costo previsto inizialmente.
La grandiosa opera venne realizzata grazie ad un’impalcatura in legno che per la sua complessità, alla fine dei lavori, non potendo essere smontata in sicurezza, venne cosparsa di petrolio ed incendiata, dando vita ad un immeso rogo che avvolse il ponte. Non fu però questo spettacolo infernale a determinare il nome del ponte, fu invece una tradizione, non solo ossolana, secondo la quale opere di tale coraggio e audacia non potevano essere opera dell’uomo bensì del Diavolo!
L’itinerario ripercorre dapprima l’antico sentiero che collega Trasquera a Bugliaga, passando nei pressi di una piccola cava di pietra da ornamento, attraversando il ponte del Diavolino e proseguendo poi verso Bugliaga, dove ha inizio il giro degli alpeggi fino a Bugliaga Dentro al confine con la Svizzera, risalendo brevemente il versante per poi ritornare a Trasquera lungo la strada carrabile ed il ponte del Diavolo.
ATTENZIONE: il ponte del Diavolino è esposto su entrambi i lati in quanto privo di sponde laterali e, proseguendo poco oltre nell’itinerario, si attraversa un sentiero esposto dove sono presenti tratti attrezzati con funi metalliche.