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* le tracce GPX sono sviluppate a livello amatoriale e non sono testate.
L’itinerario ha inizio dall’abitato di Cheggio, nel Parco Regionale dell’Alta Valle Antrona, e si snoda lungo la sponda orografica destra del Lago dei Cavalli. Attraversa l’alpe Fraccia e l’alpe Del Gabbio dove il ponte sul Torrente Loranco porta alla Piana Ronchelli. Da qui gli alti pini si fanno più radi lasciando spazio agli alpeggi della Val Loranco fino a giungere al Rifugio Andolla.
La nascita di questo Rifugio è strettamente legata alla società Edison che, con lo scopo di sfruttare l’energia idroelettrica in Valle Antrona, realizzò i bacini di Campliccioli, Antrona, Camposecco, Cingino e dei Cavalli. Proprio durante la costruzione della Diga del Lago dei Cavalli la società decise di costruire una baita sugli alpeggi di Andolla, da adibire a luogo per le vacanze dei suoi dipendenti. La baita "Edison" fu inaugurata nel 1925. Successivamente l’edificio venne donato al CAI di Villadossola che, nel dopoguerra, ripristinò il rifugio rinominandolo “Andolla”, con 17 posti letto. Nel 1986, a seguito di alcuni lavori di ampliamento, si inaugurò il nuovo rifugio capace di ospitare fino a 59 persone. Il Rifugio Andolla è un punto di appoggio per molte traversate ed ascensioni.
L’escursione prosegue lungo il sentiero che porta all’Alpe Camasco e giunge poi all’Alpe Campalamana. Si tratta di un sentiero stretto che taglia un crinale scosceso, i tratti esposti son superabili in sicurezza grazie alla presenza di catene. Inoltre il percorso prevede, in due tratti, l’attraversamento di un torrentello affluente del Loranco, che durante i periodi di piena sommerge i sassi normalmente utilizzati per il transito (situazione riscontrata nell’Agosto 2020). Alternativamente è possibile rientrare ripercorrendo il medesimo sentiero fatto per raggiungere il Rifugio Andolla.
All’Alpe Camasco si trova il bivio per salire alle Coronette di Camposecco ammirando il Ghiacciaio del Bottarello, mentre all’Alpe Campalamana è possibile effettuare una breve deviazione per raggiungere il ponte tibetano sul Torrente Loranco, che è il punto di partenza per l’ascesa all’alpe Curtit e al lago di Pozzuoli.