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ATTENZIONE: il trekking non è una passeggiata! Se non sei in grado di superare un passaggio, torna indietro!
Alcuni degli itinerari qui raccontati si svolgono in parte lungo sentieri di montagna dove sono presenti tratti attrezzati con infissi (funi corrimano e brevi scale) e tratti esposti senza protezioni di sicurezza. Questi possono diventare un serio pericolo se non affrontati con la giusta attrezzatura, consapevolezza e forma fisica.
ITINERARIUM® non ha alcuna responsabilità rispetto ai percorsi qui riportati, alla loro percorribilità, praticabilità e sicurezza. Chi percorre questi itinerari lo fa a proprio rischio e pericolo.

Escursione lungo l'antica mulattiera da Cosa a Cosasca

TRA I BOSCHI DI CASTAGNO E I VITIGNI DI PRUNENT

Parco Nazionale Val Grande - Val D'Ossola

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icona lunghezza Lunghezza:
5.7 Km
icona tempo Nostro tempo:
2h45' a piedi
icona dislivello totale Ascesa totale:
550 mt
icona dislivello Quote min e max:
255 mt - 765 mt
icona percorso anello Tipo di percorso:
anello
icona superficie Fondo:
scalinata - sentiero
icona panorama Panorama prevalente:
boschi - architettura storica
icona copertura Copertura telefonica:
ottima
icona inverno Tracciato in inverno:
icona bicicletta Tracciato in bici:
no

L’itinerario ha inizio dal piccolo abitato di Cosa e arriva all’antico paese di Cosasca attraversando separati casolari del comune di Trontano, tra boschi di castagno e i pochi spazi ancora tenuti a prato.
Nel corso degli anni, gli abitanti delle frazioni montanare si spostarono lungo la piana costituendo dei nuovi nuclei abitati tanto che Cosasca ha due cimiteri, il primo fu costruito in quota, oggi immerso nei boschi di castagno, l’altro, al piano, realizzato negli anni ’70.
Il percorso ad anello segue, dopo aver superato il Rio Robana e la sua cascata, il sentiero che si inerpica, su gradini ricavati nella roccia, fino a raggiungere Cà Burtulina, Cosasca e l’alpeggio di Prà La Varda. Da qui ridiscende verso La Selva e giunge infine alla chiesa di San Lorenzo al Pozzo seguendo una mulattiera lastricata.
Si scorgono, celati dal bosco, i terrazzamenti e quello che resta dei  sistemi “a topia” utilizzati per la coltivazione del vitigno Prünent, un Nebbiolo autoctono della Val d’Ossola anticamente prodotto per il commercio svizzero.
Lungo l’itinerario, nell’antico insediamento di Cosasca Monte, sono visibili le rovine dell’Oratorio di San Defendente realizzato nel ‘700 e la Cappella della Madonna delle Grucce. Quest’ultima è nota per essere luogo di devozioni, in seguito al leggendario miracolo che vide il domestico Domenico Jacchetto salvato dalla sua padrona mentre era tra le grinfie delle streghe.  


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