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Il nome Montecrestese significa “la Montagna formata da croppi emergenti come creste”, ossia un insieme di speroni rocciosi, dislocati su un vasto territorio, sul quale sorgono tanti piccoli borghi antichi dalle caratteristiche architetture in pietra. L’itinerario si muove alla scoperta delle frazioni più particolari, seguendo le antiche mulattiere che attraversano prati fioriti, boschi e vigneti, dove ancora oggi si coltiva il vitigno prünent, con la tradizionale tecnica “a topie”(pergole).
Da visitare lungo il percorso:
Chiesa con il secondo campanile più alto dell’Ossola che vanta un’altezza di 67,5 mt. Il campanile più alto dell'ossola è il campanile di Calasca che arriva a 67,6 mt!
Lomese col suo piccolo castello disposto attorno ad una corte.
Chezzo le cui costruzioni sono caratterizzate dall’”astrigo” (sottofondo pozzolanico per pavimentazioni in mattoni) e dalle architettoniche scale esterne in pietra.
Veglio, il cui nome racchiude la sua storia: il paese che sorge sullo sperone roccioso che domina la valle del Toce e guarda, vigila, la valle Antigorio e la valle Divedro. Poco lontano dall’abitato sorgono i resti del castello di Veglio.
Altoggio con il suo particolare lavatoio tripartito, costituito da una fontana, un abbeveratoio e un lavatoio. Poco distante dall’abitato si trova il ponte del Diavolo, attraversa l’Isorno per collegarsi agli alpeggi di Navone e Larecchio.
Naviledo con la sua mulattiera che attraversa, con passaggi voltati, alcune abitazioni.
Ogni frazione ha vari collegamenti con i borghi vicini, per questo è possibile fare agevolmente delle varianti all’itinerario.
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Montecrestese e le sue frazioni (anello basso)
Grande anello di Montecrestese e le sue frazioni