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* le tracce GPX sono sviluppate a livello amatoriale e non sono testate.
L’escursione ha inizio da Dagnente, un piccolo borgo affacciato sul Lago Maggiore alle spalle della statua di San Carlone. Proprio a Dagnente Felice Cavallotti, scrittore e politico, dedicò molti dei suoi versi, tanto che nel cimitero si trovano la sua tomba ed un monumento in suo onore, eretto ad opera di Luigi Conconi e Paolo Troubetzkoy.
L’itinerario sale verso la collina e, ai margini del paese, si incontra il vecchio lavatoio costruito nel 1920. Abbandonato il nastro di asfalto si percorre l’ampio sentiero tra i boschi di castagno che conduce al grande masso erratico. Queste enormi pietre hanno da sempre suscitato molta curiosità: il loro essere solitari, maestosi e insoliti ha prodotto una grande quantità di miti e leggende per spiegarne l’origine. Solo alla fine del 1800 i geologi riuscirono a provare che l’origine di questi massi era data dai ghiacciai che, ritirandosi, lasciavano su queste colline i sedimenti più pesanti. Il CAI ne riconobbe fin da subito l’importanza storica e scientifica tanto da istituire il Comitato Glaciologico Italiano, allo scopo di promuovere la ricerca sui ghiacciai alpini. Dal 1922, questi enormi massi erratici sono tutelati fra i beni ambientali da salvaguardare.
Segui gli itinerari che portano alla scoperta dei massi erratici:
Sass Malò e la Pieve di San Martino
Grande anello da Dagnente a Montrigiasco
Il motto dell'Arbujera e il sasso del Diavolo